Come cacciano i rettili

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    COME CACCIANO I RETTILI


    sopra: Varano di Komodo si avventa sulla preda ormai sfinita dopo giorni di calmo inseguimento



    I rettili rappresentano una classe animale primitiva che si è evoluta con successo e ha sviluppato affascinanti e al tempo stesso terribili metodi di caccia. Si sono adattati a sfruttare ogni angolo del mondo in cui il loro metabolismo di animali a sangue freddo consentiva di vivere. Ci sono specie terricole e acquatiche, di mare e d'acqua dolce. La maggior parte dei rettili è insettivora e carnivora, ma molti di essi non sono cacciatori specializzati e catturano qualunque preda capiti loro a tiro.
    Sono predatori solitari e cacciano animali che possono inghiottire in un boccone; solo il coccodrillo rappresenta un’eccezione: più esemplari insieme afferrano una carcassa con i denti e la trascinano in acqua, dove la faranno a brandelli. Alcuni serpenti costrittori, come l'anaconda, sono degli autentici giganti in grado di uccidere e mangiare piccoli maiali, cervi e perfino esseri umani.

    I SENSI DEL CACCIATORE
    Il serpente è tra tutti i rettili quello con i sensi più sviluppati. Molti compensano la scarsa capacità visiva e uditiva con l'organo di Jacobson, posto nel capo: un sensore chimico che “assaggia” le particelle catturate nell'aria dalla lingua. I pitoni e i viperidi, come il serpente a sonagli, posseggono invece nelle narici dei recettori sensibili al calore, con cui percepiscono la temperatura corporea di un animale presente nelle loro vicinanze: in questo modo possono colpire accuratamente anche nel cuore della notte.


    sopra: serpente a sonagli (Crotalus atrox) sta immagazzinando informazioni attraverso la lingua


    VELOCI E FURTIVI
    I rettili possono anche essere completamente privi degli arti (come i serpenti, per esempio) oppure avere delle zampe ripiegate come i coccodrilli. Questa caratteristica fisica rende in effetti assai difficile per loro inseguire le prede sulle lunghe distanze anche perché, essendo animali a sangue freddo, sono privi delle riserve energetiche necessarie all'inseguimento. Per questi motivi, la maggior parte dei rettili caccia attendendo imboscate alle vittime: questi animali rimangono immobili in attesa che una preda si avvicini al loro territorio, quindi la localizzano per mezzo del loro apparato sensoriale e rapidamente riescono ad avere la meglio fino a ucciderla e ad ingoiarla.

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    sopra: lo scatto fulmineo del coccodrillo che esce d'acqua e si avventa sulla preda


    AVVELENATORI E STRITOLATORI
    I serpenti mancano degli arti e dei denti per lacerare il cibo, per cui devono neutralizzare la vittima prima di inghiottirla. Il pitone, per esempio, immobilizza la preda stringendola tra le spire del corpo e la uccide per soffocamento, allentando la presa solo quando sente che il cuore della vittima ha cessato di battere.
    Altri serpenti, invece, sono provvisti di lunghi denti con dei canalicoli attraverso i quali iniettano il veleno direttamente nella preda. Questo, una volta entrato in circolazione, non solo paralizza la vittima, ma favorisce anche il processo di digestione. Iniettato il veleno, il serpente insegue l'animale morente aiutato dall'odore.


    sopra: i denti dei serpenti velenosi sono esposti solo quando attaccano


    UN ABILE CACCIATORE: IL CAMALEONTE
    I camaleonti sono i cacciatori più specializzati nel mondo dei rettili. Come molti altri rettili, anch’essi agiscono con circospezione per catturare la preda, perlopiù insetti e piccoli uccelli. Il camaleonte si avvicina alla vittima con movimenti lentissimi: poiché gli occhi degli insetti sono in grado di captare anche il più impercettibile movimento improvviso, il camaleonte procede lentissimamente con la sua andatura oscillante, confondendosi con lo stormire delle foglie. Altrimenti rimane immobile, in attesa che la preda entri nel raggio d'azione della sua velocissima lingua. Grazie agli occhi, indipendenti l'uno dall'altro, riesce a cogliere minimi fruscii d’ala di insetti che immediatamente mette a fuoco per valutarne la posizione e la distanza.
    Il tronco sottile e schiacciato in senso dorso-ventrale del camaleonte gli consente di restare in equilibrio sui rami più sottili. Si sposta furtivo con un curioso movimento ondulatorio che ricorda quello delle foglie mosse dal vento. Ha piedi zigodattili, cioè a tenaglia: due dita rivolte in una direzione e tre nell'altra; ciò consente al piede di restare saldamente aggrappato ai rami. La coda è prensile e fornisce un'ottima presa sui rami; quando non viene usata è tenuta arrotolata.
    Il camaleonte ha grandi e sporgenti occhi a forma di torretta che si muovono indipendentemente l'uno dall'altro, fornendo una visione a 360° che permette al rettile di non voltare mai il capo. Entrambi gli occhi fissano la preda per localizzarne accuratamente la posizione.
    Se la preda è a portata diretta, il camaleonte contrae i muscoli circolari che avvolgono una specie di astuccio e, come se fosse un lazo, in meno di un sedicesimo di secondo estroflette la lingua, che generalmente è lunga una volta e mezzo il corpo dell'animale. Quindi afferra la preda con la parte terminale di essa, che è appiccicosa, e la attira in bocca.

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    sopra: un piccolo camaleonte ha appena catturato una preda

     
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    Davvero un bell'articolo. Chiaro, scorrevole ed interessante. Ottimo lavoro
     
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    Molto interessante, soprattutto la parte del camaleonte. Un topic istruttivo , interessante chiaro e scorrevole, ottimo lavoro.
     
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