La Cordigliera delle Ande centrali

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    LA CORDIGLIERA DELLE
    ANDE CENTRALI



    sopra: i picchi centrali della cordigliere delle Ande



    ORIGINI
    Geologicamente le Ande sono il risultato di spostamenti, lentissimi e immani, di placche di crosta terrestre. Milioni di anni fa la placca di crosta oceanica del Pacifico slittò verso est, insinuandosi sotto la placca di crosta continentale del Sud America. Il risultato di questo fenomeno, chiamato subduzione, fu il sollevamento della cordigliera andina, la più lunga catena montuosa ininterrotta del mondo.
    Tutta la regione andina è interessata da un'intensa attività vulcanica, fenomeno normale dove vi sia subduzione di una placca sotto un'altra. Nel corso degli anni i vulcani hanno prodotto spessi depositi di granito e di altre rocce ignee (vulcaniche).
    La cordigliera può essere suddivisa in tre settori principali:

    1. le Ande settentrionali, dove i versanti meno elevati sono ammantati di foresta tropicale pluviale.

    2. le Ande centrali (o Alte), che comprendono le vette più alte e una zona pianeggiante di quota elevata, chiamata Altipiano. Ricoperta di ceneri e rocce vulcaniche di passate eruzioni e priva di alberi, è il regno di vegetazione erbacea e arbustiva sparsa.

    3. le Ande meridionali, dove la cordigliera raggiunge la punta estrema del continente, diminuendo gradatamente di quota e trasformandosi man a mano nel paesaggio mozzafiato della Patagonia.


    TERRITORIO
    Un buon tratto della catena andina centrale giace a latitudini tropicali, ma l'altitudine crea habitat completamente diversi da quelli della foresta tropicale pluviale amazzonica posta ad oriente.
    Le Ande centrali sono caratterizzate da picchi intercalati da pianure localmente note come puña, dove a causa della scarsità delle precipitazioni non vi sono alberi. L'arrivo delle perturbazioni provenienti dall'Oceano Pacifico è ostacolato dalle montagne occidentali; il risultato è che le puña sono sempre assolate, anche se le zone in ombra tendono a restare ghiacciate. Per ridurre le perdite d'acqua, le piante erbacee formano ciuffi che le proteggono dalle gelate notturne.
    La parte mediana delle Ande centrali è denominata Altipiano: lunga 800 km, si estende dalla Bolivia meridionale al Cile settentrionale, è caratterizzata da larghi spazi, tra cui il noto lago Titicaca. Questo lago è quel che resta di un antico mare interno e, nonostante l'altitudine di oltre 3600 m, non gela mai durante l'inverno, mantenendo una temperatura costante di 10-13° C.
    A sud l'altipiano è punteggiato da piane fangose essiccate e saline, regno incontrastato di stormi di fenicotteri.
    Molte delle vette andine torreggiano su ampie valli glaciali. Alcuni ghiacciai si trovano anche molto vicini all'Equatore, sui picchi più elevati dell'Ecuador centrale, e lingue di ghiaccio scendono fino al livello del mare in Patagonia, molto più a sud. I ghiacciai più spettacolati, come il Moreno e il San Rafael, sono profondi fino a 60 metri e hanno un fronte largo fino a 4 km.


    sopra: lago Titicaca (Perù-Bolivia)





    FAUNA
    Per sopravvivere alle condizione estreme degli altipiani andini la fauna (ma anche la flora) deve fare i conti con i livelli critici di ossigeno nell'aria, la scarsa disponibilità di cibo e le notti gelide.

    - MAMMIFERI
    Per sopravvivere alle notevoli escursioni termiche delle puña andine, due sono le strategie adottabili dai mammiferi: quelli di piccola taglia possono rintanarsi in cavità rocciose, mentre le specie più grosse hanno evoluto mantelli estremamente spessi e lanosi, adatti ad isolare intrappolando l'aria. Il guanaco (Lama guanicoe) e la vigogna (Vicugna vicugna), entrambi camelidi, si alimentano di erbe basse, girovagando in piccoli branchi; lama (Lama glama) e alpaca (Vicugna pacos), molto più numerosi, si spostano invece in grossi branchi. Questi mammiferi hanno cuori grandi e un maggior numero di cellule trasportatrici di ossigeno, un adattamento alle altitudini elevate.
    I mammiferi più piccoli sono in genere i roditori, come la viscaccia di montagna (Lagidium peruanum), che vive in polpose colonie e scava semplici gallerie per nascondersi dalle intemperie.
    Questi roditori rappresentano l'elemento di base della dieta della volpe delle Ande (Pseudalopex culpaeus). Il puma (Puma concolor) è il più grande predatore delle Ande centrali; caccia soprattutto giovani guanacchi che si allontanano dal branco.


    sopra: Alpaca (Vicugna pacos)


    - UCCELLI
    Gli uccelli di grossa taglia sono in grado di trattenere meglio il calore delle specie più piccole. Fra gli uccelli andini più noti vi è il maestoso condor delle Ande (Vultur gryphus), uno degli uccelli più pesanti del mondo: 15 kg per un'apertura alare di 3 metri. Esso è un abilissimo veleggiatore, capace di percorrere notevoli distanze alla ricerca delle rare carcasse da spolpare. La folaga gigante (Fulica gigantea), al contrario, si è evoluta diventando sì sempre più grande, ma tanto che non è più in grado di volare. Vive nei pressi dell'acqua e supera i freddi inverni grazie alle acque calde delle sorgenti vulcaniche, in ambienti dove tutto intorno è ghiacciato.
    Le acque delle Ande centrali sono il regno anche dell'anatra di torrente (Merganetta armata), che sfida le forti correnti degli impetuosi corsi d'acqua montani per scovare sul fondo molluschi, larve e insetti. A causa della mancanza di alberi e arbusti, l'ambiente terrestre è privo di uccelli granivori. Il picchio delle Ande (Colaptes rupicola) si nutre invece di insetti, utilizzando il becco a cono, piuttosto lungo, per stanare le prede; le sue unghie sono affilate e vengono usate dal picchio per spalare la terra quando scava il nido in banchi sabbiosi. I fenicotteri delle Ande (Phoenicoparrus andinus), invece, si nutrono di particolari gamberetti e altri piccoli crostacei, filtrati dall'acqua fangosa con il loro caratteristico becco.


    sopra: condor delle Ande (Vultur gryphus)


    - ANFIBI E RETTILI
    Le rigide temperature delle Ande centrali rendono questa regione un habitat ostile per anfibi e rettili, che dipendono dal calore esterno. Per affrontare la notte, l'iguana delle Ande (non sono riuscita a reperire il nome scientifico) si nasconde in una buca sotto le radici di un cespuglio, dove la temperatura non scende sotto i 4°C. Al mattino il rettile sguscia fuori dal tunnel e si sposta su una superficie dove i raggi del sole possano riscaldarlo, come una roccia scura o un cumulo annerito di vegetazione in decomposizione.
    Il lago ospita anche la rana del Titicaca (Telmatobius culeus), una specie così insolitamente legata all'acqua che solo raramente si avventura a terra. Ha occhi simili a quelli dei pesci, polmoni piccoli e respira soprattutto attraverso la pelle sottilissima.


    sopra: rana del Titicaca (Telmatobius culeus)





    FLORA SPECIFICA
    E' presente l'inconfondibile Titanca (Puya raimondii), anche nota come regina delle Ande che è la più grande pianta della famiglia delle Bromeliaceae, endemica delle Ande (Perù e Bolivia).
    Cresce ad una altitudine tra i 3200 e i 4800 metri e raggiunge e supera i 10 metri di altezza. La sua infiorescenza a pannocchia emerge dopo 80-150 anni di vita. Dopo la fioritura la pianta muore.





    Vivono qui

    - Alpaca (Vicugna pacos)
    - Puma (Puma concolor)

    Edited by Rossh - 11/4/2017, 13:50
     
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    Molto interessante, non sapevo dell'esistenza di alcuni mammiferi.
    CITAZIONE
    FLORA SPECIFICA
    E' presente l'inconfondibile Titanca (Puya raimondii), anche nota come regina delle Ande che è la più grande pianta della famiglia delle Bromeliaceae, endemica delle Ande (Perù e Bolivia).
    Cresce ad una altitudine tra i 3200 e i 4800 metri e raggiunge e supera i 10 metri di altezza. La sua infiorescenza a pannocchia emerge dopo 80-150 anni di vita. Dopo la fioritura la pianta muore.

    Davvero una pianta molto particolare , mi piace sembra mais gigante verde xD
     
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    E' un habitat magnifico! Con animali simpatici come l'alpaca e affascinanti come il puma, ed una flora ancora più affascinate. Non avevo mai visto la rana del Titicaca è buffissima!
     
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    CITAZIONE (Rossh @ 3/11/2016, 18:47) 
    Non avevo mai visto la rana del Titicaca è buffissima!

    Probabilmente neanche lei sa di esistere :lol:
    Dal momento che respira soprattutto attraverso la pelle e visto che non esce quasi mai dall'acqua, si è adattata per avere una maggiore superficie traspirante, da qui la pelle rugosa :3

    La natura è davvero stupenda, in un paesaggio arido e così povero di ossigeno riescono comunque a vivere un sacco di animali. Mi vengono i brividi anche solo al pensiero che il Condor delle Ande è capace di volare fino a 5500 m. Ma anche la stessa Titanca è una pianta che cresce tranquillamente ad altitudini dove, di solito, ci sarebbero solo distese di nulla e ghiaccio.
    Voglio solo far presente che in queste zone vivono anche intere popolazioni. La capitale della Bolivia è situata a 3640 m. provate anche solo ad immagine vivere a quella altezza. Una persona abituata a vivere circa all'altezza del mare o entro i 500 m s.l.m, è già soggetta a capogiri se supera i 1800m, ma anche prima verso i 1500/1600 si avvertono scombussolamenti dovuti al cambio di pressione che c'è salendo sui rilievi
     
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    È vero hai ragione è una cosa pazzesca
     
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    CITAZIONE (Ruthie @ 3/11/2016, 19:10) 
    CITAZIONE (Rossh @ 3/11/2016, 18:47) 
    Non avevo mai visto la rana del Titicaca è buffissima!

    Probabilmente neanche lei sa di esistere :lol:
    Dal momento che respira soprattutto attraverso la pelle e visto che non esce quasi mai dall'acqua, si è adattata per avere una maggiore superficie traspirante, da qui la pelle rugosa :3

    :lol: ma dai xD

    CITAZIONE (Ruthie @ 3/11/2016, 19:10) 
    La natura è davvero stupenda, in un paesaggio arido e così povero di ossigeno riescono comunque a vivere un sacco di animali. Mi vengono i brividi anche solo al pensiero che il Condor delle Ande è capace di volare fino a 5500 m. Ma anche la stessa Titanca è una pianta che cresce tranquillamente ad altitudini dove, di solito, ci sarebbero solo distese di nulla e ghiaccio.
    Voglio solo far presente che in queste zone vivono anche intere popolazioni. La capitale della Bolivia è situata a 3640 m. provate anche solo ad immagine vivere a quella altezza. Una persona abituata a vivere circa all'altezza del mare o entro i 500 m s.l.m, è già soggetta a capogiri se supera i 1800m, ma anche prima verso i 1500/1600 si avvertono scombussolamenti dovuti al cambio di pressione che c'è salendo sui rilievi

    Hai ragione. Un posto straordinario per animali, piante, persone straordinari. Spero di poter avere la fortuna di visitarlo un giorno
     
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5 replies since 3/11/2016, 03:15   367 views
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